Pasta Margherita
Se fossi stata una cantante avrei sicuramente dedicato una canzone alla mia mamma. Sfortunatamente per me sono più stonata di una campana. Eppure canto spesso, sotto la doccia, mentre cucino, nella mia mente quando prendo l’autobus per andare al lavoro. Oltre alle canzoni di Eros Ramazzotti che rimane il mio mito indiscusso, mi ritrovo spesso a cantare Carmen Consoli…la adoro!!! Tra le sue canzoni una delle mie preferite è “In bianco e nero”
“Guardo una foto di mia madre
Era felice avrà avuto tre anni
Stringeva al petto una bambola
Il regalo più ambito
Era la festa del suo compleanno
Un bianco e nero sbiadito
Guardo mia madre a quei tempi e rivedo
Il mio stesso sorriso…”
Questa canzone parla proprio della sua mamma e ricordo perfettamente quando timidamente, ancora ragazzina, la cantò sul palco di Sanremo dedicandola a Lei. L’estate scorsa sono stata al suo concerto nell’anfiteatro di Tindari. Lei ormai è una cantante affermata, una donna sicura e simpatica ma quando ha introdotto questa canzone aveva la voce emozionata e il volto orgoglioso nel dedicarla nuovamente a sua madre (presente al concerto). E’ stato bellissimo cantare a squarciagola in quello scenario meraviglioso.
Così oggi, mentre penso a quale dolce preparare per festeggiare la mia mamma, prendo in prestito queste parole e le dedico alla donna più importante della mia vita. Colei che riesce a capire cosa penso anche se sto zitta; che riesce a farmi divertire e arrabbiare come pochi; colei dalla quale ho imparato ad essere donna e da cui mi rifugio quando ho bisogno. PErchè non ho bisogno di dirle nulla…lei sa.
Tanti auguri alla mia mamma e a tutte le mamme del mondo!!!!!
La ricetta è completamente tratta dal manuale di Pellegrino Artusi “La Scienza in Cucina e l’arte di Mangiar Bene”
Pasta Margherita
Avendo un giorno, il mio povero amico Antonio Mattei di Prato (del quale avrò occasione di parlare), mangiata in casa mia questa pasta, ne volle la ricetta, e subito da quell’uomo industrioso ch’egli era; portandola a un grado maggiore di perfezione e riducendola finissima, la mise in vendita nella sua bottega. Mi raccontava poi essere stato tale l’incontro di questo dolce che quasi non si faceva pranzo per quelle campagne che non gli venisse ordinato. Così la gente volenterosa di aprirsi una via nel mondo coglie a volo qualunque occasione per tentar la fortuna, la quale, benché dispensi talvolta i suoi favori a capriccio, non si mostra però mai amica agl’infingardi e ai poltroni.”
Ingredienti per uno stampo da 20 cm di diametro
120 g di farina di patate (fecola di patate)
120 g di zucchero in polvere (zucchero semolato)
4 uova
Agro di un limone
Sbattete prima ben bene i rossi d’uovo collo zucchero, aggiungete la farina e l’agro (il succo) di limone e lavorate per più di mezz’ora il tutto. Montate per ultimo le chiare, unitele al resto mescolando con delicatezza per non smontare la fiocca. Versate il composto in uno stampo liscio e rotondo, ossia in una teglia proporzionata, imburrata e spolverizzata di zucchero a velo e farina, e mettetela subito in forno. Sformatela diaccia (fredda) e spolverizzatela di zucchero a velo vanigliato.
N.B. Cuocere in forno statico a 160 gradi per circa 30 minuti. Controllate di tanto in tanto.
Per qualsiasi dubbio o domanda scrivimi in chat di Instagram: sarò lieta di risponderti!!!
Se vuoi preparare altri dolci ispirati sul mio blog, ti lascio il link
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