Cacio e pepe
“Caschi come il cacio sui maccheroni”
Mai modo di dire fu più azzeccato per indicare qualcuno o qualcosa che “arriva a proposito, al momento giusto, che ha la soluzione ideale ad un problema o il modo di risolvere qualcosa in modo perfetto“. Il Cacio, insieme ai maccheroni, è da sempre un binomio perfetto e rappresenta, sopratutto all’estero, l’Italia. Prima ancora dell’arrivo del pomodoro in Italia, l’unione della pasta con il cacio è sempre stata vincente. La gente del popolo, non potendosi permettere altri ingredienti, soleva consumare la pasta venduta dai carretti per strada condita solo con formaggio mischiato al pepe. L’unione di questi ingredienti crea un sapore gustoso ed indimenticabile, amato da tutti ormai da secoli tanto da essere diventato uno dei piatti più rappresentativi della cucina italiana, in particolare romana.
Recentemente sono stata a Roma per qualche giorno, a Trastevere, luogo incantevole pieno di osterie e trattorie di cucina tipica romana. Mangiare una Cacio e Pepe in questi luoghi è un’esperienza unica che ho potuto sperimentare su me stessa. Le osterie del luogo sono lontane mille miglia dai ristoranti di lusso e cucina gourmet; sono luoghi incantevoli che hanno conservato la genuinità di un tempo, spesso gestite, di generazione in generazioni, da persone simpatiche e amichevoli che hanno la cucina della loro terra nel sangue. Quando ho assaggiato questo piatto in osteria, accompagnato da un amabile vino rosso locale, ho creduto di essere in paradiso. Più assaporavo, più mi chiedevo come era possibile tirar fuori quella crema perfetta per gusto e consistenza da così pochi ingredienti.
Vi lascio alla mia ricetta, nata da varie ricette lette e da consulti con romani amici e parenti. Credo di dover ancora migliorare moltissimo per ottenere quella cremina perfetta ma, come prima esperienza, mi ritengo soddisfatta. Dovrò sacrificarmi e preparare tutte le versioni che ci propone oggi il Calendario Italiano del Cibo, per ottenere la Cacio e pepe perfetta….che vita di sacrifici… 🙂
Ingredienti Cacio e pepe per due persone
100 g di pecorino romano
180 g di pasta (spaghetti alla chitarra o tonnarelli)
pepe nero
Uno dei pericoli più comuni durante la preparazione della cacio e pepe è la formazione di grumi di formaggio. Per evitare questo inconveniente occorre grattugiare benissimo i formaggi fino ad ottenere una consistenza molto fine.
Fate cuocere la pasta in acqua bollente senza salarla. Grattugiate i formaggi con una grattugia a fori piccolissimi (io ho utilizzato una microplane). Qualche minuto prima di colare la pasta, in un’altra pentola, mettete il pecorino e due mestoli di acqua della pasta.
Iniziate a mescolare, sino a creare una crema morbida. Togliete la pentola con il formaggio dal fuoco, unite la pasta colata al dente. Aggiungete un filino di olio extra vergine di oliva, un’abbondate quantità di pepe nero macinato fresco e mescolate fino a che tutti gli ingredienti saranno ben amalgamati. Servite ben caldo.
Vi lascio con una poesia che ho scovato facendo ricerche su questo piatto:
CACIO E PEPE “LIBBERA” RICETTA di Marco Loria (“A passo de cucina”) – Panesi Edizioni
Quanno ‘n cucina er bianco sposa er nero,
e quasi nun ce vole manco er sale
si cali er pecorino, quello vero.
La “Cacio e Pepe” è uno de’ ‘st’esempi:
‘n du’ minuti e co’ penziero sano,
senza probblemi de’ RAZZISMO strano,
te scòfani de’ gusto e te riempi.
Come po’ er pepe nero macinato
sta’ sottobbraccio a buro e pecorino?
Perché mai lo spaghetto fa l’inchino
a sti sapori opposti sur palato?
Er gran segreto è nella “scolatura”.
Quell’amido tirato coi spaghetti,
se libbera da preggiudizzi stretti,
…e gusto ‘n bianco e nero te cattura.
1001 specialità della cucina italiana da provare almeno una volta nella vita, By Amparo Machado, Chiara Prete
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