Grissini mediterranei
Grissini?!?!?!?!? si grazie!!!! Penso che non ci sia persona a cui non piacciano….ogni volta che arriviamo ad un ristorante ed il cameriere porta in tavola il cestino con il pane e le bustine di grissini….ci fiondiamo su di loro spazzolandoli in pochi minuti!!! Perchè? Sarà la fame che precede il pasto oppure la croccantezza ed il gusto saporito ma il grissino è davvero ottimo da sgranocchiare!
Il nome Grissino deriva da quello della ghërsa, tipico pane piemontese dalla forma allungata. I grissini, nonostante si siano diffusi in tutta Italia e non solo, hanno origine in Piemonte.
La sua nascita si fa risalire al 1679 circa quando un fornaio di corte, Antonio Brunero, inventò questo alimento, in base alle indicazioni di un medico (tale Teobaldo PEcchio),per poter nutrire il futuro re Vittorio Amedeo II il quale, essendo molto cagionevole di salute, non riusciva ad ingoiare la mollica di pane. Il Re Carlo Felice ne era talmente ghiotto da portarli al Teatro Regio con se per sgranocchiarli.
Il successo dei grissini fu rapidissimo sia per la sua maggiore digeribilità rispetto al pane, sia perchè veniva conservato per più tempo senza che deteriorasse.
Napoleone Bonaparte era talmente ghiotto dei grissini al punto che creò, all’inizio del XIX secolo un servizio di corriera fra Torino e Parigi dedicato al trasporto dei grissini che chiamava “les petits bâtons de Turin”.
I grissini tradizionali possono essere di due forme:
-la più antica viene chiamata robatà lunga dai 40 agli 80 che significa “Arrotolato” in riferimento alla lavorazione utilizzata per ottenerli allungandoli per compressione manuale su un tavolo da lavoro. Il robatà si riconosce perchè è più nodoso;
– l’altra forma del grissino viene stirata e si differenzia dall’altro perchè viene viene allungata tendendola dai lembi per la lunghezza delle braccia di chi li prepara.
Per la preparazione dei grissini ho scelto la ricetta di Carlo Cracco pubblicata sul suo libro “Se vuoi fare il figo usa lo scalogno” (2012). Devo confessarvi di avere un debole per il fascino di quest’uomo e, quando ancora non pensavo neanche al mio blog, comprai questo libro per curiosità e perchè il titolo mi divertiva tantissimo. A causa di questo titolo ho iniziato, di tanto in tanto, ad utilizzare anche lo scalogno.
Ma torniamo ai grissini. Oggi si festeggia la giornata nazionale per il calendario italiano del cibo. L’Ambasciatrice di questa giornata è Valentina Venuti del blog “Non di solo pane” che ci accompagnerà con il suo articolo alla scoperta di questi bastoncini gustosi e croccanti.
Come vi dicevo per la ricetta mi sono lasciata affascinare da quella di Cracco …e ho fatto davvero bene!! Le sue ricette sono chiare e ottime e il procedimento è descritto talmente bene che è difficile sbagliare!!!!
Per i gusti invece ho scelto degli ingredienti a me familiari che ricordassero i sapori della mia terra: limone e basilico, olive nere di Gaeta e marinara (pomodoro, aglio e origano).
Ora vi lascio alla ricetta e spero di non avervi tediato con le mie chiacchiere.
Ingredienti Grissini mediterranei
(per 50 grissini circa)
480 g di farina 00
220 ml di acqua tiepida
75 ml di olio extra vergine di oliva
15 g di lievito di birra
12 g di malto (o un cucchiaino di miele)
10 g di sale fino
un pizzico di zucchero
per il ripieno
12 olive nere di Gaeta
buccia di un limone
6 foglie di basilico fresco
passato di pomodoro o concentrato di pomodoro
(quantità necessaria per spennellare la superficie)
origano
2 spicchi di aglio
Unite la farina con il miele (o malto), sale e zucchero. Fate mischiare tutti gli ingredienti nell’impastatrice o a mano. Sciogliere il lievito in acqua tiepida ed aggiungere anche l’olio. Unire quindi i liquidi alla farina precedentemente mischiata agli altri ingredienti. Impastare con il gancio per circa 10 minuti fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo. Se lavorate a mano dovrete metterci un po’ di olio di gomito in più ma il risultato sarà comunque ottimo.
Una volta pronto trasferite l’impasto su di un piano di lavoro. Nel mio caso, dovendo preparare i grissini di tre gusti differenti, ho diviso l’impasto in tre parti uguali.
In una parte ci ho grattugiato la buccia di un limone medio e tagliuzzato 5/6 foglie medie di basilico. Ho rimpastato il tutto e messo da parte.
Nell’altra parte di panetto messo da parte ci ho impastato 10 olive di Gaeta snocciolate e tagliuzzate grossolanamente con le mani. Ho impastato e messo da parte. Di entrambe le parti ho poi creato un filoncino e l’ho messo a riposare cospargendo il piano con la semola.
L’ultima parte invece l’ho fatta riposare senza nessun altro ingrediente.
Lasciateli lievitare per 40 minuti sotto ad un panno umido.
Trascorso questo tempo accendete il forno a 190° e preparatevi ad infornare. Essendo di tre gusti diversi io ho fatto tre infornate. Prendete una teglia da pizza quadrata e metteteci la carta da forno su cui adagerete i grissini.
Partendo dall’impasto con le olive tagliare delle listarella di circa 0.5 cm di spessore e con delicatezza tirare le estremità in modo da formare, appunto, il nostro grissino. All’inizio potrebbero rompersi ma, non vi preoccupate perché ci farete presto la mano. L’importante è farli più o meno della stessa doppiezza circa in modo da avere una cottura uniforme.
Adagiate i grissini sulla teglia e infornate per 12 minuti circa a 190 gradi! Ripetete lo stesso procedimento con l’impasto con limone e basilico.
Per la versione invece alla “marinara” con origano, aglio e pomodoro procedete stendendo una pettola quadrata. Spennellateci sopra della passata di pomodoro o concentrato. Grattugiate l’aglio riducendolo in crema e spennellate anche questo sulla pettola. Cospargete di origano. Formate i grissini arrotolandoli di modo che il ripieno vada all’interno. Sistemateli sulla carta forno e spennellate la parte esterna che sarà senza condimento. Se li cuocete per ultimi considerate che, essendo il forno ormai rovente, potrebbero impiegare qualche minuto in meno a cuocere rispetto agli altri.
Fonti
http://www.lastampa.it/2014/10/03/societa/cucina/ricette/alimento-della-settimana/i-bastoncini-di-torino-hwuZXj1NruOv0y8BvCgyBM/pagina.html
“Se vuoi fare il figo usa lo scalogno” (2012) Carlo Cracco, Ed. Rizzoli
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2 Comments
Erica
7 Maggio 2016 at 19:09
Lucy sono spettacolari non c’è altro da dire.
Complimenti sei grandissima.
Ciao un abbraccio
Camilla
7 Maggio 2016 at 10:27
Questi grissini sono davvero il top, un ripieno così ricco li rende buonissimi.
Complimenti! 🙂