Pollo alla moda dei Parti, Pullum Parthicum
Pollo alla moda dei Parti, Pullum Parthicum…wow, che nome altisonante!!!! Oggi festeggiamo la Cucina dell’Antica Roma per il calendario italiano del cibo. A fare da Ambasciatrice a questa giornata, Valentina De Felice del Blog Profumo di Limoni
Voglio ringraziare molto Valentina che mi ha supportato con la ricetta fornendomi una serie di ricette tra cui poi ho scelto quella che vi propongo e sopportato nella preparazione del setting in tempo reale abbattendo le distanze con i suoi “schizzetti hitleriani”. Moralmente per me è sempre stata l’ambasciatrice di questa giornata e sono quindi molto lieta che lo sia anche nella realtà perchè so che conosce bene l’argomento. Correte quindi a leggere il suo articolo..io mi limito a raccontarvi soltanto qualcosina!!! 🙂
Gli antichi romani consumavano tre pasti al giorno: jentaculum, prandium e coena. Lo jentaculum corrispondeva alla nostra colazione che era a base di pane, formaggi e frutta secca. A questo seguiva il prandium che era molto più spartano del nostro pranzo e veniva consumato velocemente e freddo.
Il pasto più importante era la Coena. Si svolgeva nel “triclinio” (sala da pranzo) dove il padrone di casa faceva sistemare i “triclinari” che erano dei letti/divani su cui gli ospiti si sdraiavano e mangiavano appoggiandosi al braccio laterale del triclinum. Il posto di maggior rilievo nella sala da pranzo era destinato all’’ospite d’onore (il “consolare”) ch veniva fatto accomodare di fronte alla porta di modo da poter osservare l’arrivo di un messaggero portatore di comunicazioni urgenti.
La cucina romana inizialmente era molto semplice e per lo più a base di cereali, legumi, formaggi e frutta ma, con la conquista dell’Oriente giunsero sulle tavole dei ricchi una serie di aromi e sapori.
L’ingrediente principale della cucina Romana era il “garum” una salamoia utilizzata al posto del sale, molto costosa e difficile da reperire. I piatti forti divennero quelli a base di carne e le spezie più usate divennero il pepe ed il cumino cucinate con ingredienti dolci e salati insieme. Io ho preparato l’intingolo con gli ingredienti della ricetta. Inizialmente ero molto riluttante in quanto pensavo che questi ingredienti tra loro non si sarebbero mai sposati ma, alla fine, come al solito, la curiosità di scoprire questo sapore ha vinto e quindi mi sono cimentata.
La ricetta è tratta dal libro “La Cucina dell’Antica Roma” di Hans-Peter von Peschke e Werner Feldmann, Guido Tommasi Editore.
Vi assicuro che avrete una piacevolissima sorpresa: un pollo umido e saporito con all’esterno la giusta croccantezza!!! una bontà!
Ingredienti Pollo alla moda dei Parti, Pullum Parthicum
per 4 persone
1 pollo a pezzi (circa 1, 2 kg)
2 cucchiai di salsa di soia
1/2 cucchiaino di pepe nero intero
1 gambo di sedano
1/4 di cucchiaino di cumino
1 cipolla piccola tritata
2 cucchiai di salsa d’ostriche
(io l’ho sostituita, come suggerito nel libro, con un cucchiaio di pasta di acciughe)
1 dl di vino bianco
Puoi partire dal pollo intero oppure, come ho fatto io, dal pollo a pezzi. Certo il pollo intero sarebbe stato molto più scenografico anche perchè immagino che nell’antica Roma non avrebbero mai servito un pollo a pezzi all’ospite d’onore. Sarebbe di certo arrivato un bellissimo vassoio con il pollo a troneggiare intero e cotto al punto giusto.
Io, non avendo molto tempo per spennare un pollo e poi tagliarlo a pezzi, ho preferito ricorrere al mio macellaio di fiducia almeno in questa prima fase. Volevo inoltre cuocere il pollo nel tegame di terracotta come suggerito dalla ricetta e intero non sarebbe entrato nella mia pentola.
Prendete il pollo e spennellatelo con la salsa di soia dopo averlo ben asciugato. Sistematelo nella vostra pentola di terracotta. Con l’aiuto di un mortaio preparate l’intingolo che andrete poi ad unire al pollo.
In un mortaio mettete la cipolla a pezzetti, il cumino, il pepe in grani, il sedano tritato, il vino bianco e la salsa di acciughe (se avete la salsa di ostriche usate quella). Pestate con il mortaio fino ad aver amalgamato tutti gli ingredienti.
Uniteli al pollo e coprite con il coperchio.
Accendete il forno alla massima temperatura (circa 220° per me) e fate cuocere il pollo coperto per un’ora. Trascorso questo tempo togliete il coperchio e lasciate cuocere per dicei minuti per far diventare croccante la pelle del pollo.
Servite con il sugo e con una spolverata di pepe macinato.
Fonti:
“La Cucina dell’Antica Roma” di Hans-Peter von Peschke e Werner Feldmann, Guido Tommasi Editore
Se avete dubbi, scrivetemi pure nella chat di Instagram.…vi lascio il link al mio profilo!!!!
Se volete altri spunti per cucinare un secondo piatto, CLICCATE QUI
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6 Comments
Serena
21 Aprile 2016 at 14:53
Quell’intingolino del pollo ne lascia intravedere la bontà, brava e Lucia! ed aggiungo.. che bella la solidarietà fra bloggers 😉
lericettediluci2015
21 Aprile 2016 at 15:01
Ciao Serena!! si l’intingolo ti sorprende piacevolemente..a prima vista gli ingredienti potrebbero sembrare in contrasto ma il gusto è davvero ottimo e rende il pollo saporito e umido!!! la solidarietà tra bloggers è davvero meravigliosa….sembra di cucinare insieme avvolte!!! grazie di essere passata!!! 🙂
Cristina
21 Aprile 2016 at 11:08
Bravissima Lucia!! Che bello riscoprire vecchi piatti!!!!Ottimo articolo!
lericettediluci2015
21 Aprile 2016 at 13:07
Grazie cara!!!!!!!! si infatti…erano molto più ingegnosi di noi per molti aspetti!!!
Valentina
21 Aprile 2016 at 9:47
Sto troppo ridendo per le foto in tempo reale di questo setting… e le parole… abbiamo deciso di fare le ricette di Roma Antica e non abbiamo nemmeno un cazzabubolo romano in casa… ma ce l’abbiamo fatta. Anche io avevo dubbi e perplessita’ sull unione di tutte quelle soezie semi e liquidi insieme… ma i risultati sono stati straordinari e il tuo pollo ne e’ la dimoatrazione. Bravissima as usual.
lericettediluci2015
21 Aprile 2016 at 10:13
Ahahahah….hai ragione….neanche una colonnina, un triclinium di Barbie e…neanche un centesimo..AHAHAHAH!!!…ma alla fine ci siamo riuscite lo stesso!!! siamo fortissime!!! #calendargirls